Tutti hanno sentito parlare di crittografia. Film, serie TV, telegiornali sono spesso infarciti con questa parola. Ma cosa è? Come Funziona? Questo vuole essere il primo di una serie di articoli che ci introducono e ci guidano in questo mondo.
Noi crediamo molto nello sviluppare cultura in ambito tecnologico in modo che i nostri clienti, ma anche le persone che non lo sono, non debbano essere sopraffatti dalle innovazioni tecnologiche e dalle trasformazioni che queste comportano sia nel mondo del lavoro che nella vita di tutti i giorni.
Cosa significa
Che tipi di metodi esistono?
I metodi più conosciuti sono quello a chiavi simmetriche e quello a chiavi asimmetriche.
A chiavi simmetriche
Un esempio
Questo tipo di crittografia è utilizzato nel cifrario di Vernam dove:
- la chiave per cifrare è lunga quanto il testo da cifrare
- il testo cifrato si ottiene applicando l’operazione di somma modulo due tra il testo in chiaro e la chiave
- il testo decifrato si ottiene applicando l’operazione di somma modulo due tra il testo cifrato e la chiave
Ma questo metodo è realmente sicuro solo se:
- La chiave è generata in modo veramente casuale
- La chiave venga utilizzata una sola volta
- La chiave sia veramente segreta!
Quest’ultima condizione evidenzia la delicatezza, in questi casi, della distribuzione delle chiavi.
A chiavi asimmetriche (o a chiave pubblica)
Il vantaggio evidente è che le chiavi pubbliche possono essere scambiate liberamente anche in chiaro nella rete. I due interlocutori non devono incontrarsi precedentemente, ma possono scambiarsi le chiavi pubbliche liberamente sulla rete nel momento in cui vogliono comunicare.
Lo svantaggio è dato dagli algoritmi che si devono utilizzare, perchè devono basarsi sulla difficoltà di calcolo per rendere difficile la decifratura senza la chiave privata. Se l’algoritmo utilizzato fosse semplice con poche combinazioni, chiunque senza chiave andando per ripetuti tentativi potrebbe riuscire a decifrarlo.
Il “valore” della crittografia asimmetrica
Ecco che si può stabilire una regola per far si che la crittografia sia affidabile: le risorse necessarie a decifrare il messaggio, in mancanza della chiave privata, devono valere molto di più del valore del messaggio stesso.
Facciamo un paio di esempi: io voglio mandare una mail cifrata con gli auguri di compleanno a mia nipote. Se spendendo 1 euro si potesse affittare un computer in grado di decifrare quella mail in 5 minuti, la lettura di quella email sarebbe alla portata di tutti. Ma se si dovesse affittare un computer per 5 minuti che costasse 10.000 euro allora già sarebbe un’impresa che potrebbe interessare un minor numero di persone. Ora diciamo che in realtà per decifrare quella mail tra me e mia nipote si debbano spendere 1 milione di euro. Ecco che il meccanismo di cifratura è affidabile perchè nessuno spenderà tale cifra per sapere cosa mi dico con mia nipote.
Ma se con 1 milione di euro si potesse intercettare l’invio dei codici delle testate nucleari di una nazione, pensate che qualcuno sarebbe disposto a spenderlo?
Ci sono novità in questo campo?
Ovviamente si. Basandosi su modelli matematici la crittografia è oggetto di studio (e novità) con l’introduzione dell Fisica quantistica. Nuovi metodi e nuovi calcolatori potrebbero far avanzare enormememnte questo campo.
In sintesi
- La crittografia si basa su delle chiavi e sugli algoritmi che le utilizzano per cifrare i dati
- Lo scambio delle chiavi può essere più o meno sicuro
- La crittografia è affidabile quando per decifrarla senza chiavi si debba spendere tanto di più del valore del messaggio scambiato